Amiamo tutti le feste natalizie (o quasi). È il periodo dell’anno da dedicare alla la propria famiglia, seduti sul divano vicino all’albero di Natale. Poi si passeggia tra i mercatini per comprare i regali, si mangia tantissimo senza alcun senso di colpa.
Se hai deciso di trascorrere il Natale a Barcellona devi conoscere le 5 regole per vivere a pieno questo giorno speciale secondo la tradizione catalana.
1. Visitare i mercatini natalizi
A partire dall’8 di dicembre la città si riempie di luminarie e bancarelle luccicose. Le strade sono piene di addobbi natalizi, alberi di Natale e statuine per il presepe. Ovunque imperano figure natalizie folkloristiche e souvenir di ogni tipo.
Il mercato più famoso è il Mercato di Santa Llúcia che si tiene nella piazza di fronte alla Cattedrale, nel quartiere Gotico.
Puoi però passeggiare anche tra le bancarelle del Mercato della Sagrada Familia o tra quelle presenti sulla Gran Via, tra Carrer del Comte d’Urgell e Carrer de Muntaner (“La Fiera dei Re Magi).
2. Comprare una statuina folkloristica catalana
Hai mai sentito parlare del Caganer e del Caga Tió? Si tratta di due personaggi divertenti che fanno parte della tradizione natalizia catalana. Il Caganer è una statuina che originariamente rappresentava un contadino accovacciato per terra, nell’intento di defecare (ebbene si…) e solitamente fa parte del presepe insieme alle altre statuine.
La tradizione vuole che questo personaggio porti fortuna. Motivo principale? La credenza vuole che gli escrementi del contadino agiscano come fertilizzante dell’orto e quindi auspica prosperità ed abbondanza per l’anno successivo. Lo so, fa sorridere ma è così. Ad oggi, nelle bancarelle dei mercati natalizi, questa statuina ha assunto le sembianze anche di altri individui come calciatori, politici, vip, etc.
Il Caga Tió invece è un tronco di legno con occhi, bocca ed un cappellino rosso chiamato barretina che viene esposto nelle case durante il periodo dell’avvento. Ai bambini viene assegnato il compito di alimentare il tronco con cibo e bevande. E perché, ti starai chiedendo? Perché più il Caga Tió mangia, più si “riempie”, e la notte del 24 dicembre produce delle “feci” (realmente viene rotto con un bastone) più regali avrai, generalmente dolciumi.
3. Trascorrere un pomeriggio sui pattini
Anche se Barcellona viene spesso associata al mare e alle spiagge, l’inverno arriva anche qui e in città vengono allestite alcune piste di pattinaggio dove puoi divertirti con gli amici. Puoi andare ad Hospitalet, nel centro commerciale di Pedralbes o in quello della Maquinista. Il prezzo del biglietto generalmente oscilla tra i 6 e gli 8 euro. Ovviamente vengono forniti anche i pattini.
4. A tavola: dall’Escudella i carn d’olla al tronchetto della felicità
Che tu abbia scelto il ristorante o che tu abbia la fortuna di essere stato invitato da una famiglia catalana per il pranzo del 25 dicembre, devi sapere che ci sono alcuni piatti natalizi da provare assolutamente. Tra questi: l’Escudella i carn d’olla, uno stufato cucinato molto lentamente preparato con pasta, carne e verdure.
Puoi assaggiare anche il tacchino ripieno, l’anatra all’arancia o i “canelones”, ovvero i cannelloni come li conosciamo anche noi in Italia. Io all’inizio non ci credevo, ma è uno dei piatti tipici catalani!
Tra i dolci, invece, devi assaggiare il Tronchetto della felicità, i Polvorones (biscotti tipici a base di farina tostata in forno, mandorle e burro) ed il torrone, preparato in mille modi diversi.
5. Il Presepe, autentico e diverso ogni anno
Anche se non sei un appassionato di presepi e vieni a Barcellona per Natale, non puoi perdere il presepe che viene montato in Plaza de Sant Jaume. Niente a che vedere con le rappresentazioni tradizionali della sacra famiglia.
Qui ne viene creato uno diverso ogni anno, creativo ed originale. Mentre passeggi per le vie del centro storico, tra le luci di Natale, fai un salto in questa piazza e goditi lo spettacolo.
Un ultimo consiglio? Se vuoi visitare la Sagrada Familia, il Parco Güell, le Case di Gaudì…prenota on line i biglietti. I turisti in questo periodo in città sono tanti e le fili possono diventare interminabili.