14 aprile 1912 – 14 aprile 2012.
A Cobh, cittadina appartenete al Cork Harbour, si celebra il centenario del passaggio del Titanic che si fermò proprio lì prima di intraprendere il suo fatale viaggio.
A 100 anni di distanza la storia affascina ancora, ma non si conoscono molte cose…
La tragedia del Titanic è nota a tutti, anche grazie al celebre film, e rappresenta la fine di un’epoca, di quella Belle époque in cui era forte la convinzione dell’indistruttibilità di un prodotto della tecnologia frutto delle scoperte dell’ingegno umano.
L’inaffondabile che veniva affondato.
Non tutti sanno però del mistero che avvolge il celebre transatlantico. Una serie di strane coincidenze che potrebbero far pensare addirittura ad una strage annunciata…
Nel 1898, quattordici anni prima di quello sciagurato viaggio, un altro transatlantico di nome Titan, anch’esso ritenuto inaffondabile, era colato a picco in una notte d’aprile a seguito dell’impatto con un iceberg nello stesso identico punto dell’Atlantico. I mari solcati dal Titan erano però quelli delle pagine del romanzo “Futility”, scritto in quell’anno dall’autore Morgan Robertson. Una sorta di premonizione?
Ma i paralleli tra i due giganti del mare non si fermano qui. Entrambi salparono dal porto di Southampton, entrambe affondarono nel viaggio inaugurale.
I dati tecnici sono a dir poco sconcertanti: la stazza era la stessa, così come la lunghezza, la dimensione delle eliche, la velocità di impatto e il numero (insufficiente) di scialuppe.
Un’altra premonizione servì però ad evitare l’affondamento di una carretta nel 1935. Sempre nel mese di aprile di quell’anno, il marinaio William Reeves era di vedetta a prua del vaporiere Titanian… il giovane era impaurito dalla similitudine del nome e dal fatto che avrebbe dovuto percorrere le stesse acque che anni prima avevo solcato il Titanic. Nel cuore della notte William si ricordò della data della sciagura: 14 aprile 1912. Lo stesso giorno in cui egli stesso era nato. Questa coincidenza impressionò il ragazzo che fece bloccare la nave nel mezzo dell’Oceano. E fece bene, in quanto, senza poterlo sapere, si arrestò proprio a pochi metri da un grosso iceberg celato dal buio della notte che avrebbe fatto fare al Titan la stessa tragica fine del (quasi) omonimo.
Nella storia del Titanic le certezze sono solo due. La prima è che quella tragica notte persero la vita 1523 persone. La seconda è che l’unica cosa inaffondabile, è il mistero che circonda la nave.
“Questa nave continua a non piacermi, mi dà una strana sensazione”
Henry Wilde, comandante in seconda del Titanic