In questi giorni sto celebrando con grande gioia e soddisfazione il mio primo anno da freelancer e molto probabilmente, se non mi fossi trasferita a Barcellona, tutto questo non sarebbe successo.
Questa città mi ha aiutato a muovere i primi passi verso il mondo del nomadismo digitale. Ma chi sono i nomadi digitali? Sono coloro che per lavorare utilizzano semplicemente il proprio pc portatile. Ed hanno la libertà di muoversi ovunque, dove e quando vogliono. Non hanno un posto fisso, non hanno un ufficio: lavorano on-line ed in qualsiasi parte del mondo. Per esempio c’è chi viaggia per mesi, fa tappa in una città per un po’ di tempo e poi si sposta. Poi riparte verso una nuova destinazione.
Barcellona è una delle città più amate dai nomadi digitali: una città aperta, creativa, multiculturale, piena di opportunità. E che può darti la carica giusta. Io me ne sono resa conto subito, appena arrivata. Ho conosciuto tanti viaggiatori dalla mente aperta che fanno del loro nomadismo una professione. Persone che lavorano seguendo le proprie passioni. E che fanno di tutto realizzare dei progetti.
E così, poco a poco, anche io ho deciso di intraprendere questa strada e ringrazio Barcellona per avermi regalato l’energia che mi serviva per iniziare.
Ma come mai tanti giovani freelancer di tutto il mondo scelgono questa città? Che cosa la rende appetibile per dare una svolta al proprio percorso di crescita professionale? Ecco i motivi principali:
- La connessione wifi. In città sono tantissimi i locali che offrono connessione gratuita senza limite di tempo. Puoi decidere di trascorrere qualche ora in un bar, prendere un caffè e lavorare con il tuo computer portatile.
- I coworking: grandi open space dove lavorano freelancer e creativi provenienti da ogni parte del mondo. Un nuovo concetto, un nuovo stile lavorativo. Chi lavora come libero professionista molto spesso non può permettersi di pagare l’affitto di un ufficio tradizionale. L’ufficio viene così condiviso: architetti, web designer, redattori e traduttori, fotografi, social media manager….tutti assieme all’interno dello stesso spazio.
Ogni freelancer però, pagando un affitto mensile o settimanale (il mensile si aggira attorno ai 150/200€), ha diritto ad una propria scrivania personale. I coworking, oltretutto, sono ambienti validi per fare networking, dove si conoscono persone con cui condividere esperienze, consigli e nuovi progetti. - Barcellona è una città che si raggiunge molto facilmente. È collegata con centinaia di città nel mondo e la si può raggiungere da molte città europee con le compagnie low cost.
- Lo stile di vita. Anche se ultimamente Barcellona è diventata più cara, soprattutto per quanto riguarda l’affitto di una stanza, rimane comunque una delle migliori metropoli “a misura d’uomo”. Grande e multiculturale, ma allo stesso tempo piccola ed accogliente.
Barcellona ti coccola e ti fa sentire a casa: divertimento, buon cibo e giornate soleggiate quasi tutto l’anno.
Qui si vive bene, ci si ambienta facilmente, ma soprattutto si impara tantissimo e si cresce, grazie all’infinità di stimoli che la città offre.
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Come si diventa un nomade digitale?
Se ti sei trasferito da poco in città e non sai come muoverti, ti consiglio di dare un’occhiata alla pagina web meetup.com, semplice e gratuita. Meetup ha come obiettivo quello di facilitare l’incontro tra persone che hanno un interesse comune: si spazia dalle lezioni di yoga alla fotografia, dagli scambi linguistici ai corsi di marketing. Tra le varie iniziative, puoi iscriverti ai gruppi di freelancer che si incontrano settimanalmente in un bar per lavorare e passare una giornata insieme.
In città, tanti locali mettono a disposizione il proprio spazio (normalmente una sala o un’area del locale) per questo tipo di eventi. Gli incontri sono gratuiti e l’unica spesa da sostenere è legata a ciò che si consuma all’interno del bar, un caffè o il pranzo (se rimani tutto il giorno). Sono iniziative molto interessanti perché si ha l’opportunità di conoscere altri nomadi digitali, condividere conoscenze, fare due chiacchiere con chi magari è più esperto di te e può aiutarti nel tuo percorso.
Tra i locali che frequento settimanalmente, ci sono il Lexington ed il Sandwichez. In entrambi i posti, l’ambiente è molto piacevole: atmosfera rilassata, musica di sottofondo, belle persone. Se vuoi rimanere a pranzo, al Sandwichez troverai panini deliziosi, mentre il Lexington offre il “menù del dia”.
Poiché i coworking sono a pagamento, non tutti hanno la possibilità di pagare l’affitto mensile di una scrivania. Proprio per questo, alcuni coworking offrono un “open day” gratuito a settimana: ciò significa che puoi lavorare all’interno dell’open space gratuitamente per una giornata. È un’ottima occasione, soprattutto per dare uno sguardo alle diverse realtà lavorative e scegliere il proprio spazio di coworking futuro. Io ne ho già adocchiati diversi e spero di poter scegliere presto il mio!
Da non dimenticare, le biblioteche. A Barcellona ce ne sono tante, una per quartiere, e tutte molto belle e di design. La connessione wifi funziona perfettamente e molto spesso al loro interno si trova il bar, dove prendere un caffè e fare una pausa. La mia preferita? Quella che si trova nel quartiere del Clot, all’interno del Museo del Disseny.