Il primo passo è stato fatto. L’host family che hai individuato è rimasta colpita dalla tua candidatura e adesso vuole parlare con te. In inglese e su Skype!
Niente drammi, è molto più semplice di quello che può sembrare. Anch’io ero abbastanza preoccupata quando mi hanno dato “appuntamento” per la prima interview su Skype.
E se non capisco quello che mi dicono?
E se devo chiedere di ripetermi le cose 10 volte?
E se mi vergogno e non riesco ad aprire bocca senza balbettare?
Capisco il panico, io stessa stavo per lasciar perdere tutto quando mi è stato proposto di parlare su Skype. Devo dire che, a causa del mio inglese stentato e la mia timidezza (sigh!), ero convinta che nessuna famiglia avrebbe mai accettato di assumermi.
Temevo di non aver niente di speciale, di sembrare noiosa e un po’ banale, di non riuscire a sostenere una minima conversazione. E invece è stato tutto molto naturale, a tratti divertente. L’imbarazzo poi è sparito dopo i primi trenta secondi. Quindi, vorrei darti dei consigli che potranno tornare utili per il colloquio con quella che potrebbe essere la tua futura host family. Eccoli..
L’inglese scarso non è un problema
Le famiglie che cercano un’au pair sanno che – nella maggior parte dei casi – vuoi iniziare questa esperienza per imparare o migliorare l’inglese. Non si aspettano certo un’au pair fluente, né un lessico shakesperiano o una grammatica perfetta.
Le famiglie con cui ho parlato su Skype hanno parlato lentamente, scandendo le parole in modo da farsi comprendere, e hanno cercato di mettermi a mio agio. Inoltre hanno utilizzato la solita frase di rito: “Tranquilla che il tuo inglese è migliore del mio italiano”. E qui si arriva direttamente al secondo consiglio…
Non fingere di aver capito le informazioni
Lo so, è veramente noioso chiedere a qualcuno di ripetere cosa ha appena detto, perché rischi di sembrare distratta o lenta a comprendere. Devi capire che in questo caso è fondamentale! Le host families sono pronte a dover ripetere le cose più volte e farlo non sarà per loro un problema. Potrebbe esserlo il contrario, perché potresti aver accettato o rifiutato una loro richiesta importante.
Chiedi di mostrarti la casa
La tua stanza, gli spazi comuni, gli animali domestici (se ne hanno). In questo modo hai un’idea del posto in cui vivrai una volta selezionata. Questa domanda aiuta anche a ridurre i momenti di imbarazzo in cui sarai “occhi negli occhi” con i membri della tua famiglia.
Interagisci con i bambini
Chiedi loro cosa amano fare nel tempo libero, quale materia preferiscono, se praticano qualche sport. Cerca di metterli a loro agio perché saranno molto imbarazzati per la situazione. Se poi incontri dei bambini particolarmente loquaci o divertenti, sfrutta l’occasione per intratternerli raccontando qualche aneddoto recente.
Sorridi e rilassati: non è un colloquio di lavoro
Siamo tutti abituati a mostrarci impeccabili, professionali, a mettere in risalto le nostre competenze. Ecco, tutto quello che – in un colloquio su Skype con una possibile host family – non dovresti fare. Ricorda infatti che non lavorerai soltanto con la famiglia in questione, ma condividerai la casa e le loro abitudini, dal lunedì alla domenica. Quindi ti consiglierei di mostrare la versione migliore di te stessa, sorridente ed educata. Senza strafare.
Poni delle domande, ma senza esagerare!
Come dicevo prima, non si tratta di un’interview di terzo grado. Considera che gli aspetti più importanti della tua esperienza come au pair (ammontare della paghetta, ore settimanali di lavoro, ecc..) dovresti averli già definiti nelle mail precedenti. Per il resto, potrai sempre scrivere o chiamare la famiglia in futuro per avere altri chiarimenti.
Il mio consiglio è quello di essere spontanea, e chiedere alla famiglia di raccontarti le loro abitudini, i loro gusti, della routine giornaliera. Ascoltali per capire se possono fare al caso tuo, e racconta di te in modo semplice e naturale.
Take it easy, ma non troppo… e in bocca al lupo! 🙂