Dolce, adorabile, sorridente. È lui, Babbo Natale! Il mitico dispensatore di regali, il simbolo dell’era moderna, colui che ha soppiantato il piccolo Gesù. Qualcuno dice che esiste, qualcuno ne dubita. Cosa sappiamo di lui?
Facciamo il punto della situazione e… preparatevi ad accogliere, quest’anno, un Babbo Natale diverso, perché sto per raccontarvi la vera storia!
1. Cosa sappiamo – e abbiamo sempre creduto vero – di Babbo Natale
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Babbo Natale vive in Nord Europa.
Babbo Natale viaggia su una slitta con le renne.
Babbo Natale ha elfi che lo aiutano nel suo lavoro.
Babbo Natale è anziano ma ancora gagliardo: non teme il freddo e Dio solo sa come non si stanchi a farsi una nottata intera sulla slitta.
Babbo Natale ha scoperto come superare il muro del suono: mai visto nessuno così veloce a consegnare regali, a parte Flash.
Babbo Natale ha il nome d’arte di Santa Claus.
Babbo Natale ha recitato in diversi film.
Babbo Natale ha fatto la pubblicità della Coca Cola.
2. Cosa ancora non sappiamo – e forse non sapremo mai – di Babbo Natale
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Non sappiamo se percepisce royalties per la pubblicità della Coca Cola o se queste vanno in beneficenza.
Non sappiamo se i suoi elfi vengano pagati o siano in stage.
Non sappiamo cosa mangino le sue renne, per resistere a quei ritmi.
Non sappiamo cosa fa gli altri 11 mesi dell’anno. Si narra che, grazie agli introiti dei film, abbia comprato una villa con piscina a Hollywood.
3. Chi è il vero Babbo Natale
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Sarà scioccante, ma è giunto il momento che sappiate la verità.
Santa Claus non è un nome d’arte: è il nome vero.
Più precisamente, è la versione storpiata da parte degli americani dell’originale Sinterklaas, dopo che alcuni olandesi si stabilirono in America e portarono con loro un po’ di tradizioni da casa, perché ne sentivano la mancanza.
Sinterklaas, a sua volta, è la versione moderna di Saint Nicolas, ovvero San Nicola, non di Bari ma di Turchia, noto vescovo greco divenuto santo e pure leggenda, grazie a una serie di miracoli che gli furono attribuiti e che piacevano tanto alla gente, perché San Nicola aiutava i ragazzini.
È per questo che San Nicola portava doni ai bambini buoni. Veniva celebrato il 6 dicembre, cosa che ancora oggi si fa in alcune zone del Nord Italia. Con il tempo acquisì poteri fantasy, come volare.
4. Perché a un certo punto San Nicola ha smesso e al suo posto è arrivato Gesù?
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Perché intorno al Cinquecento il culto dei Santi venne abolito in gran parte dell’Europa. I bambini però non potevano restare senza doni; qualcuno doveva occuparsi di loro. Ecco qui che si pensò di passare l’incarico a Gesù, e la data slittò dal 6 al 24 dicembre.
Solo che Gesù era un po’ piccolo e gracilino per macinare chilometri in notturna e, soprattutto, non poteva certo mettersi a fare distinzione tra bambini buoni e cattivi, minacciando questi ultimi di lasciarli a secco.
Nacquero allora i folletti con lo specifico compito di portare i regali e tenere i bambini sulla retta via, con frasi del tipo “se non fai il buono niente regali e ti frusto”. Gesù obiettivamente non poteva fare questo.
5. Dai folletti alla Coca Cola: cosa è successo dopo
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Nell’Ottocento, scrittori e poeti capirono la bellezza di tutta questa storia e cominciarono a portarla alla luce, descrivendola in maniera tale che l’arrivo dei doni, alla fine, divenne sempre più festa di famiglia.
Bisognava ancora dare un’identità al portatore dei regali e, riprendendo le fila dell’esistenza del Santo, il benefattore lentamente assunse l’aspetto che conosciamo oggi: ovvero quello di pacioso vecchietto.
Era nato Papà Natale.
Il resto è storia. Papà Natale si costruì una nuova immagine in America e tornò trionfante in Europa con un nuovo look.
6. La vera vita di Babbo Natale
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Dunque, in realtà Babbo Natale non viene nemmeno dalla Lapponia ma è olandese. La prossima volta che lo vedete, potete dirgli “Dag”, ovvero “Ciao, buongiorno”.
Il suo nome all’anagrafe è Sinterklaas.
Sinterklaas non viaggia su una slitta con le renne partendo dal Polo Nord, ma su una nave e con un cavallo partendo dalla Spagna.
Sotto l’albero non si lasciano latte e biscotti per lui, ma una carota per il cavallo, che fa una faticaccia enorme e deve pur nutrirsi (mica come le renne).
Tutto questo non avviene la notte tra il 24 e il 25 dicembre, ma – indovinate? Ovviamente quella tra il 5 e il 6, ovvero la stessa notte di San Nicola.
7. E gli aiutanti chi sono?
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Anche Sint Nicolaas e Sinterklaas hanno aiutanti, ma mentre quelli di Sint Nicolaas sono elfetti demonietti, quelli di Sinterklass sono dei Mori, più tardi diventati neri africani o forse solo tizi sporchi di fuliggine. Nel dubbio, ogni anno in Olanda parte il dibattito sul politically correct.
Lo scopo dei folletti aiutanti, come abbiamo visto, non è fabbricare regali, bensì tenere buoni i bambini e minacciarli all’occorrenza.
L’aiutante di Sinterklaas, nello specifico, è Zwarte Piet, dove “zwarte” vuol dire “nero”.
Zwarte Piet scende dal camino, lascia il regalo (una lettera di cioccolato con l’iniziale del nome) e prende la carota. Se il bambino non è stato buono, prende anche il bambino, lo chiude in un sacco e lo deporta in Spagna.
Che dolce, Sinterklaas.
Ricapitolando…
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Babbo Natale è Sinterklaas, in versione cicciotta, semi-pagana e americana.
Ne consegue che Babbo Natale non esiste, ma Sinterklaas sì e ne ho le prove.
Stamattina è passato di fronte casa. Facevo colazione seduta alla finestra del salotto, una Suzuki verde ha imboccato il viale a iper velocità, alla guida c’era Sinterklaas e, al posto del passeggero, Zwarte Piet.
Sinterklass ha inchiodato al civico dopo il mio ed è rimasto con il motore acceso per un po’. Dopo breve consulto del navigatore e di Google Maps, ha fatto retromarcia ed è andato via. Prima di dileguarsi, mi ha salutata.
Immagino che il cavallo fosse nel motore.