Ci sono certi momenti nella vita in cui ci si sente bloccati, incastrati in scelte sbagliate o in contratti di lavoro a scadenza vicinissima. A volte spaesati, altre delusi. Altre volte critici con sè stessi perchè dopo tanti anni di sacrifici non si riesce ancora a costruire niente. Spesso ci si arrabbia con la propria Nazione che sembra non interessarsi del fatto che molti giovani siano tristi ed è quasi sempre un insieme di tutte queste ragioni che, ponendo un individuo davanti alla scelta di restare ed impazzire o andare e rischiare spinge a scegliere, per una questione di sopravvivenza, l’opzione B.
Poi, ovviamente, ci sono gli avventurieri che lasciano tutto senza se e senza ma, anche se io non ero tra questi.
Partire, era questo che dovevo fare. Sperimentare, scoprire, imparare… ma come fare con un budget limitato e con un inglese medio/basso? Non era facile per me inserirmi nel mercato lavorativo di un altro Paese ed affrontare le spese di un trasloco così presi la saggia decisione di viaggiare come ragazza alla pari. Dopo aver steso e pubblicato la mia “lettera di presentazione” online, in breve tempo ricevetti diverse proposte lavorative.
Decisi di andare in un villaggio in Irlanda di 278 persone. Volevo immergermi nella natura, nel silenzio, nelle giornate di pioggia che tanto amo e nella cultura locale. Dopo qualche settimana conoscevo tutti e sapevo quali animali avrei visto passeggiando nel parco vicino casa. Ogni giorno avevo appuntamento con un cucciolo di cerbiatto che cresceva a vista d’occhio, giorno dopo giorno.
La mia famiglia ospitante era al 100% irlandese, con due bambini di 5 e 3 anni. Il grande è stato il migliore insegnante d’inglese che abbia avuto, severo e determinato ad insegnarmi la sua lingua. Nonostante il mio piccolo professore privato presi comunque la decisione di frequentare un corso d’inglese.
Saggia scelta! Infatti, oltre a migliorare la lingua, ho avuto modo di fare nuove amicizie e visitare l’Irlanda, siccome il responsabile organizzava periodicamente cene e gite nel weekend ad un prezzo accettabile.
La mia esperienza è stata magica, anche se non senza problemi o difficoltà. E’ difficile sentirsi a casa in una casa che non è la tua, circondata da persone che non sono la tua famiglia, alle prese con una cultura ed una lingua diversa. Ho avuto momenti di sconforto e di tristezza ma per fortuna la tenacia e la determinazione hanno avuto la meglio.
In Irlanda ho trovato tutto quello che cercavo: felicità, autostima, forza, fiducia in me stessa e nelle mie capacità. E’ proprio vero che quando sei in pace con te stesso la ruota inizia a girare dalla tua parte ed il vento diventa portatore di cose belle.
Questa ondata di positive vibes, non ha fatto altro che alimentare la mia curiosità nel voler scoprire sempre più nuove culture e tradizioni, e questo mi ha portato, una volta terminata la mia esperienza Au Pair, a voler visitare la Capitale prima del mio presunto ritorno in madre patria. Le cose però non vanno mai come ci si aspetta, ed è così che ho conosciuto il mio attuale fidanzato a Dublino.
Avrei dovuto rimanere in Irlanda 5 mesi eppure adesso, a distanza di due anni, sono certa del fatto che questa semplice esperienza ha cambiato la mia vita arricchendola di colori che non conoscevo e di sfumature che amo.
Elida Farulla
2 comments
Ciao Elida Farulla, sono Susanna. Vivo in Liguria e sto per iniziare l’ultimo anno di liceo a Sanremo. Non so se leggerai questo mio messaggio, ma spero di si perchè ho veramente bisogno di qualche consiglio. Anche io vorrei fare l’esperienza della ragazza au pair, anche il mio inglese è medio/ basso come il tuo. Vorrei fare quest’esperienza in america o anche in inghilterra per imparare meglio la lingua, conoscere il posto e magari iniziare anche l’università li. Ma non so da dove iniziare.. se leggerai questo mio messaggio ti prego di rispondermi. Questa è la mia e-mail: [email protected]. Un bacio.
Ciao Susanna,
ti chiedo scusa per il ritardo della risposta e se posso ancora darti qualche consiglio scrivimi pure e sarò felice di rispondere a tutte le tue domande!
L’idea di un’esperienza del genere in America è sicuramente eccitante ma questo dipende dalla tua intraprendenza. Io, per esempio, non volevo allontanarmi troppo da casa e l’America per me è troppo lontana ma se tu senti l’impulso di andare allora dovresti seguirlo!
Per quanto riguarda l’inglese sono convinta che il modo migliore per perfezionarlo è vivere in un determinato luogo e di certo adesso mi sento di dirti di non preoccuparti per la lingua, sei giovane e curiosa di affrontare nuove avventure, andrà tutto bene!
Resto a disposizione per qualsiasi cosa!
Un abbraccio,
Elida