Negli ultimi decenni sono sorti nuovi movimenti religiosi ispirati alle antiche spiritualità pagane (movimento del Neopaganesimo) e tra questi spicca la ripresa dell’antica religione Celtica da parte del Druidismo. L’alone di mistero e di misticismo che da sempre accompagna nell’immaginario collettivo le figure e i miti legati alla vecchia religione irlandese e britannica, ha fatto si che questo nuovo movimento coinvolgesse un numero non indifferente di proseliti.
Ma vediamo insieme quali sono le caratteristiche e le figure chiave di questo culto.
I cardini del Druidismo sono la pace, la preservazione della natura e l’armonia con la stessa. L’uomo non è un essere superiore agli altri. Il mondo non gli appartiene, l’essere umano è solo una parte di esso. L’ecologia è un valore assolutamente fondamentale, è vista come l’unica via attraverso cui mantenere il legame naturale tra l’uomo e gli spiriti della natura, mediante il rispetto e il mantenimento di quest’ultima.
Per i druidisti gli alberi sono spiriti potenti e le loro cerimonie si svolgono in luoghi boscosi. Durante questi incontri si celebra l’assunzione degli spiriti (scotch e whiskey), chiamati “acqua della vita”, vengono intonati canti e recitati sermoni. È anche possibile che vengano ordinati nuovi sacerdoti. L’iniziazione prevede che il soggetto diventi Bardo, sacerdote di primo grado, istruito in maniera basilare sulla mitologia e la filosofia druidica. Il sacerdote di secondo grado è invece l’Ovate, iniziato ai sacri misteri e dotato, nell’originaria religione celtica, del potere della profezia. Quando un Ovate raggiunge un livello di saggezza e di maturità spirituale tale da poter istruire altri sacerdoti, passa al livello di Druido.
I principali giorni sacri sono quelli legati ai cicli solari e lunari. Solstizi ed equinozi rappresentano occasioni in cui festeggiare sia collettivamente che personalmente. Dall’antica religione celtica traggono origine molte tradizioni moderne: la festa di Yule, che era originariamente una festa volta ad onorare gli spiriti degli alberi addobbando questi ultimi, è diventata il Natale per i Cristiani (da qui l’usanza di allestire l’albero di Natale). Oestara è divenuta la Pasqua, Beltane è diventata la Candelora. Con l’arrivo del Cristianesimo queste festività si sono trasformate, così come sono state modificate le divinità e i simboli della religione celtica (molto spesso sono state identificate in demoni da parte dei Cristiani) che vengono venerati oggi dai druidisti.
Gli dei principali sono la Madre Terra, identificata con il concetto della Dea Triplice, personificazione delle realtà materiali; Béal, personificazione delle realtà immateriali, e infine Dalon Ap Landu, il Signore dei Boschi. Accanto a queste divinità trovano spazio quelle minori, che comprendono anche fate e folletti che costituiscono il cosiddetto “Piccolo Popolo”.
Sacralità e spiritualità permeano dunque questo culto, in cui si ritrova anche un amore per la natura, inteso come rispetto e gratitudine nei confronti di essa, che male non farebbe anche a chi crede in altre religioni.