Come le ali della farfalla. Le fasi della partenza.
Tutte le cose belle prima o poi finiscono. Non piangere perchè è passato, ma sorridi perché è successo.
Che sia un Erasmus, un lungo viaggio o un’esperienza di lavoro, c’è sempre un inizio e c’è una fine.
La verità è che la bellezza di un viaggio è proprio come quella di una farfalla: relativamente proporzionata alla consapevolezza della sua durata.
Il fattore effimero è la chiave del godimento. Sapere che prima o poi finisce innesca un meccanismo di carpe diem che attira a sè e che mostra la bellezza della temporalità.
Le cose eterne hanno insomma molto meno sex appeal
Sapere che avrai a disposizione, per tutto l’anno, panettone e mascarpone, diventa immediatamente meno buono, il 25 Dicembre, mangiarlo in famiglia.
E allora impariamo dalle farfalle ad apprezzare ogni battito d’ali. Ad ogni modo la partenza e gli addii hanno uno charme estremamente peculiare.
Ci sono diverse fasi della separazione
Il cammino di ritorno comincia quando si ricarica la carta prepagata per comprare il biglietto. Ad un momento ben preciso, occorre mettersi in testa che quel biglietto deve essere comprato. Può anche passare tanto o poco tempo tra un’azione e l’altra, ma fa tutto parte del rimettersi in marcia per tornare a casa. La procrastinazione fa parte essa stessa del viaggio di ritorno. Ci si racconta la bugia del “ forse se aspetto ancora un po’ i prezzi diminuiscono” per allontanare il più possibile il momento. E ci si ritrova poi sempre a pagare di più. La cosa buffa nel comprare un biglietto di ritorno, è che si chiama “ solo andata”. E tu pensi “ ma io sto tornando!”. E poi ti rispondi “ io sto sempre andando”.
Terminare un viaggio è come finire un libro. Finisce un capitolo e ne ricominci subito un altro, ti armi di penne e nuovi fogli e inizi a scrivere.
Il bagaglio
Fare i bagagli è un altro stadio del viaggio. Riunisci cose, pieghi i vestiti, togli i poster e le foto che nel tempo hai appeso in casa. La stanza poco a poco si svuota e gli zaini si riempiono. Si tratta, questa, di un momento lungo seguito, spesso dal fare, rifare e distruggere. Quella della valigia è una fase in cui la malinconia è unita al panico del farci star tutto e del “ voglio la mamma, lei si che ci riuscirebbe perfettamente”.
La fatidica partenza è arrivata: si prendono armi e bagagli e come la sposa verso l’altare ci si avvicina all’altra parte dirigenoci alla stazione, aereoporto, macchina parcheggiata.
Il percorso per arrivarci ha necessariamente una triste musica di sottofondo che ti fa piangere come quando la mamma di Bambi è morta.
Il viaggio di ritorno è l’apice in cui ti rendi veramente conto che sta succedendo, proprio a te, ora. Stai lasciando gli amici che sicuramente rivedrai da qualche parte nel mondo, hai imparato a vivere e ti porti tutto con te.
Stai tornando, ritornando.
Ora che hai chiuso il libro, ti guardi intorno, guardi indietro e avanti, e sei pronto a scriverne uno nuovo.