Mi ritengo una vagabonda. Per questo per me è molto difficile affrontare certi discorsi, scavare dentro di me quando si tratta di relazioni. Questo argomento mi turba, eppure eccomi qui a scrivere di “amore e altri rimedi”.
Non posso di certo nascondere che le mie conoscenze in materia sono molto limitate e ciò che spesso mi ha bloccato era dovuto a me, le mie paure, a lui e alla lingua: la prima volta che sono uscita con un ragazzo inglese mi sono alzata dopo mezz’ora e, con una scusa, l’ho lasciato in un bar perché non avevo più argomenti di conversazione. Lui ne aveva fin troppi! Ovvio, per una persona che parla nella sua prima lingua. 🙂
Le esperienze aiutano a crescere
Per fortuna la lingua dei sentimenti è universale, non conosce barriere. Così, quando ho incontrato Max, il mio collega francese, e una delle persone alle quali voglio più bene, ogni cosa è partita da sé. Dicevo, se così non fosse, penso che io e Max ci saremmo fermati dopo il primo appuntamento: è iniziato un po’ per caso (e per caso intendo che, dopo una serie di sguardi a lavoro, ho deciso di prendere l’iniziativa, l’ho portato fuori dal pub baciandolo. Era buffo ogni volta che ci vedevamo perché spesso e volentieri mi rimproverava: “Corri troppo quando parli, rallenta..non sono al tuo livello di inglese..non sto capendo”.
Altre volte mi baciava direttamente, forse perché era stanco di ripetermi che non capiva, e la cosa lo metteva alquanto in imbarazzo. Ovviamente la relazione non è andata avanti e non vi sto qui a spiegarvi perché ma vi assicuro che non è stato per problemi linguistici.
Dopo il francese c’è stato qualche inglese e qui la situazione è stata un po’ più complicata: è noto che gli inglesi sono molto diversi da noi italiani e non solo perché sono troppo razionali e timidi, probabilmente è dovuto anche al fatto che noi siamo molto affettuosi. (anche se questo non è il problema maggiore, anzi.)
Se poi agli imprevisti legati alle differenze culturali e linguistiche si aggiunge la tensione, allora siete finiti. Quindi calma, e qualche consiglio per evitare il panico da primo appuntamento.
Qualche dritta per evitare di cancellare appuntamenti all’ultimo minuto
innanzittutto: non rimuginate sul vostro livello di inglese (o qualsiasi altra lingua state imparando!): prima dell’appuntamento fatevi una bella passeggiata, svuotate la mente, portate a spasso il cane, andate in palestra. Anche un bicchiere di birra puo’ funzionare (specie se siete in Irlanda!), senza esagerare 🙂 . Non dovreste arrivare all’incontro nervosi o insicuri.
I messaggi vocali su WhatsApp. Oggi è raro che una conoscenza inizi per caso, in un bar o per strada: i social network, Tinder o qualsiasi altro mezzo di conoscenza, ci danno l’opportunità di incontrare qualcuno ed io, per semplificarmi la vita, quando e se mi capita, spesso registro messaggi vocali. L’altra persona spontaneamente inizierà a fare lo stesso e questo vi darà modo di abituarvi alla sua pronuncia (ogni madrelingua ha una pronuncia diversa, credetemi!)
Pensate a ciò che volete sapere dell’altra persona. Lo so, un appuntamento non si programma ma, in certi casi, il detto “aiutati che Dio ti aiuta” è proprio vero. Per far sì che una conoscenza vada avanti, solitamente, ci devono essere degli aspetti in comune perciò, se avete paura di fare scena muta, cercate le domande che più vi potrebbero incuriosire. E ovviamente preparare delle risposte, anche se vaghe perché, quasi sicuramente, la persona che avete di fronte controbatterà con un “What about you?!”.
Lasciatevi andare. Frequentare una persona proveniente da un altro paese è la miglior opportunità che possa capitarvi e non solo per praticare la lingua anzi: se siete fortunati avete di fronte una persona con una mentalità aperta e che, probabilmente, se ha scelto di uscire con voi non è soltanto per il vostro aspetto fisico. Probabilmente avete trovato qualcuno che è in grado di andare oltre il tradizionale e alla comodità. E non c’è tesoro più prezioso che soltanto una persona del tutto estranea alla vostra cultura possa donarvi. E non mirate al risultato ma al viaggio. Perciò lasciatevi andare e non prendete nulla sul personale. Mal che vada avrete passato una serata a ridere! Che non fa mai male.
Rischiate evitando l’ovvio. Io credo che la miglior sfida sia quella con se stessi e se pensate che innamorarsi all’estero di una persona con una cultura estranea alla vostra sia impossibile, posso farvi la lista di almeno tre amiche che si sono sposate con un ragazzo inglese. Con questo non sto dicendo che tutte le persone che si trasferiscono all’estero devono farsi portare all’altare, anzi. Ma, accettate un consiglio: rischiate perché certe cose si imparano con il tempo ma soprattutto mettendosi in gioco.
Dal mio punto di vista le relazioni all’estero sono sempre un’opportunità nata da una difficoltà. Se ho trovato imbarazzante dover googlare delle parole nel bel mezzo di un appuntamento poi ho capito quanto ne valesse la pena: non esiste niente di più vero e di due persone di nazionalità, lingue e culture diverse che camminano sotto lo stesso cielo.