Questo mio primo articolo non verterà su un solo argomento o su un paese specifico, ma piuttosto sull’esperienza di ragazza alla pari che ha aiutato me (e sicuramente tanti altri giovani più o meno incerti sul loro progetto di vita) a muovere i primi passi verso quello che gli adulti chiamano il futuro.
Au Pair in Quebec, Canada
A 17 anni feci la mia prima esperienza come ragazza alla pari in Canada, in Quebec, durante le vacanze estive.
Studiavo già francese al liceo e mi son detta “perché non unire l’utile al dilettevole?”
Il Quebec è una regione meravigliosa! La gente accogliente, lo stile di vita e l’aria salubre mi hanno permesso di scoprire in breve un paese che si prende cura di se stesso nei minimi dettagli.
Au Pair a Parigi, Francia
Due anni più tardi arrivai a Parigi come ragazza alla pari e studentessa Erasmus di filosofia, e qui i francesi non esitarono a farmi notare che la lingua francese e l’accento del Quebec che avevo acquisito e che sfoggiavo con fierezza, non erano niente più che ”mignon”… e da quel momento capii perchè i francesi fossero così apprensivi e sorridenti con me.
Tuttavia, una volta supearata questa fase di assestamento linguistico, mi resi conto che conciliare gli studi universitari in una lingua straniera e i ritmi e l’energia dei bambini dei quali mi occupavo non era cosa da poco.
Vantaggi dell’essere Ragazza alla Pari
I vantaggi sono innumerevoli, i sacrifici spesso giustificabili, a volte pure credibili. Difatti, quando dopo una lezione i tuoi colleghi vogliono andare a fare un aperitivo, e tu hai 20 minuti per raggiungere l’altro lato della città e recuperare tre bambini che hanno una sola cosa in mente (quella di mettere alla prova la tua pazienza e a repentaglio la tua stabilità mentale) e quindi declini con naturalezza l’invito dicendo che preferisci raggiungere un’amica per studiare, capisci di essere una persona dalle tante risorse… e che, ove necessario, sa mentire!
Ad ogni modo, non esistono docenti di lingua migliori dei bambini, che con ingenua pazienza ti correggono su un’espressione usata in maniera poco corretta facendoti perdere quell’autorità che sfoderavi fino a qualche minuto prima!
La dolcezza e, a volte, anche i dispetti dei bambini hanno fatto si che prolungassi la mia esperienza in Francia per ben tre anni, permettendomi di raggiungere l’autonomia linguistica, economica, di fare tanti viaggi e conseguire infine una laurea in filosofia. Oltre a tutto ciò, c’é poi la gioia di aver vissuto per tre anni con quella che è diventata la mia seconda famiglia!
Au Pair a New York, USA
In maniera simile si è svolta la mia seconda esperienza negli Stati Uniti, a New York. Una città dove la rapidità della vita mi ha insegnato ad andar veloce senza pormi troppe domande, e allo stesso tempo qui ho imparato ad osservare, a prendermi del tempo per me stessa e a costruire la mia vita sociale. Passare un anno e mezzo immersa in una metropoli rumorosa e piena di vita, dove molte persone persone sono ottimiste, ti cambiasotto diversi punti di vista!
Per un bambino, New York è una città divertente, dalle tante sfaccettature e stranezze, dai diversi colori, con un’identità difficile da cogliere perchè multiforme e sfuggente. I bambini non sono mai stressati come gli adulti, attraverso i loro occhi la curiosità assume delle forme e delle risposte diverse dalle nostre!
Per concludere, direi che il punto comune tra queste tre esperienze di conoscenza e di apprendimento, ma anche di divertimento e di nuovi stimoli, è che per essere ragazza alla pari, e per godere di questa opportunità, bisogna saper cogliere i vantaggi più profondi, quelli che sono davvero utili poi nella vita.
Si apprende una lingua in modo alternativo e ci si immerge in egaul modo nella cultura del posto. Si condivide la propria vita privata, e si scopre una città attraverso occhi diversi, più ingenui ma al contempo più autentici. Certamente, un forte senso di responsabilità accompagnato dal sacrificio di dover scegliere tra il dovere e il piacere saranno parte integrante di quest’ esperienza, ma é principlamente grazie a ciò che negli ultimi 5 anni ho compreso davvero che un compromesso è spesso possibile!