Hai in programma un Erasmus nella vita?
Sei uno studente alla ricerca di avventura?
Di un luogo famigliare ed accogliente ma allo stesso tempo imprevedibile, eccentrico e pieno di cose da fare?
Valencia fa’ al caso tuo, ed in questo articolo ti spiegherò perchè. Quando è stato il mio turno di eleggere una città Erasmus – davvero – non avevo la più pallida idea di quello che stavo facendo.
Tra le mie mani avevo un computer e decine di destinazioni accattivanti: Barcellona, Bilbao, Dublino e Londra. Così tante culture racchiuse in uno schermo, ma un nome in particolare richiamò la mia attenzione: Valencia.
Avevo già sentito parlare di questa destinazione grazie a consigli di amici e parenti, che in passato la scelsero come loro meta di scambio o di lavoro e fu’ così decisi di metterla tra le mie preferenze anche se ancora non ero troppo convinta.
Solo quando arrivai in aeroporto mi resi conto di aver fatto la scelta giusta.
Sola, accompagnata da un paio di valige dove avevo racchiuso pressochè tutta la vita che mi era appartenuta fino ad allora, trovai in questa città un’enorme e spaventoso mosaico di bellezza proprio lì, pronto ad accogliermi. Il sole forte e il clima mediterraneo – del tutto invariato durante il corso dell’anno – mi abbracciarono con calore e fu piuttosto semplice entrare a contatto già dal primo minuto con i valenciani e con la loro “valencianidad”.
Si avete capito bene, la parola “valencianidad” e una sorta di epiteto che si associa meravigliosamente allo stile di vita degli abitanti di Valencia: ben disposti, aperti e sempre in vena di fare festa includendo amici nuovi alla loro compagnia.
Una città che corre, ma ad un ritmo davvero rilassato, tra una “siesta” e l’altra.
Scegliere Valencia come propria meta Erasmus è paragonabile ad un lancio nel vuoto con la consapevolezza che ci sarà sempre qualcuno sotto pronto a prenderti. L’aria di questa città, piuttosto cosmopolita, consta di svariati “barrios” dandoti la possibilità di poter scegliere quello che più ti si addice, anche solo per una notte. Partire dalla chic e vintage Ruzafa, per arrivare tra gli scintillanti e altissimi palazzi storici a Colon, passando attraverso l’aria undreground del Carmen per concludere in quartieri musicali e pittoreschi come Benimaclet e Cabanyal.
Valencia è una città che durante i semestri universitari pullula di studenti Erasmus e non, provenienti da ogni angolo del mondo o dalla costellazione di “pueblos” appartenenti alla comunità valenciana. Numerose organizzazioni si occupano di allestire una miriade di eventi settimanali e ciò rappresenta uno dei modi migliori per poter conoscere i primi amici, esercitare il proprio livello di spagnolo e di altri mille linguaggi comunicativi o addirittura inventarne di nuovi, bevendo qualche birra a un prezzo davvero stracciato.
Valencia non solo è capitale del divertimento con numerosi locali e club, ma rappresenta anche quella della cultura e della tradizione.
Letteralmente ogni giorno c’è qualche festività: non è difficile uscire di casa per andare a fare spesa e ritrovarsi in uno scenario ottocentesco tra donne uomini e bambini rigorosamente agghindati con vestiti d’epoca e orgogliosi di mandare avanti le loro tradizioni ed insegnarle a chi non le conosce. Ah dimenticavo, ovviamente ogni negozio sarà chiuso, e tu rimarrai con un paio di carote per cena; in ogni caso avrai trovato qualcosa di gran lunga più interessante da fare.
Ed è forse questo l’insegnamento più grande di quella che a questo punto posso chiamare “corrente filosofica della valencianidad”:
ci sono cose che possono aspettare, la vita non è tra queste.
Caterina Barezzi