Per noi, ragazze e ragazzi della generazione Y, il viaggio è sempre stato una parte imprescindibile della nostra esistenza.
Nati con l’affermazione delle compagnie lowcost e dei viaggi a buon mercato, abbiamo deciso di partire con la stessa facilità e frequenza con cui i nostri genitori hanno detto “sto andando a comprare un pacchetto di sigarette”.
Forse anche per questo, viaggiare ha perso un po’ di quell’unicità e di quella magia dalla quale era stato caratterizzato fino a qualche decennio fa. È diventato una pratica scontata, una tappa obbligatoria. Eppure viaggiare dovrebbe rappresentare una sfida, un’evasione dalla propria rassicurante comfort zone per confrontarsi con l’ignoto.
Questi erano i pensieri che popolavano la mia giovane mente, quando ho deciso di imbarcarmi nel mio primo viaggio totalmente in solitaria.
Appagata dalla risolutezza con la quale avevo deciso di intraprendere quest’avventura senza lasciarmi intimorire dall’apprensione di amici e familiari, ho deciso di rimandare la tanto agognata Patagonia e il conseguente infarto a mia madre a data da destinarsi e ho preferito una meta che potesse essere al contempo esotica ma anche familiare. L’isola di São Miguel, geograficamente lontana dall’Europa, ma pur sempre parte del Portogallo, mi è sembrata un buon compromesso. Gli highlights di quest’isola corrispondevano esattamente a ciò di cui avevo voglia in quel periodo: una natura incontaminata e una popolazione che ha da poco imparato a conoscere quello strano animale chiamato turista.
I dubbi pre partenza erano ovviamente tanti. E se anche voi state pensando di partire da soli e siete in preda a domande del tipo “La mia vacanza assomiglierà più ad una life-changing experience alla Mangia prega ama oppure ad una scena di 127 ore?”, credo sia arrivato il momento di ricevere qualche rassicurazione.
Partiamo innanzitutto dalla questione principale. Perché farlo? Perché il viaggio in solitaria ha un valore aggiunto: porta con sé la meraviglia e lo smarrimento delle prime volte, come quando da bambini abbiamo visto il mare e quel lenzuolo azzurro ci è sembrato misterioso e bellissimo. E poi per il senso di soddisfazione che vi coglierà a fine vacanza, sapendo di avercela fatta contando unicamente sulle vostre forze.
Vi posso promettere che tutto questo sarà vero a patto che seguiate due semplici consigli.
- Prendetevi del tempo per pianificare il vostro viaggio.
Meglio essere preparati su quello che volete fare e vedere durante il vostro soggiorno. Cercate di prendere in considerazione tutto ciò che può influenzare la vostra vacanza: tempo atmosferico, mezzi di trasporto, accessibilità delle attrazioni e via dicendo. Siate flessibili. Spero siate più fortunati, ma se l’alloggio che avete prenotato dovesse essere – come è successo a me – a 45 minuti a piedi dalla strada principale e popolato da scarafaggi, riprogrammate!
- Altra questione cruciale: il bagaglio, che deve essere necessariamente leggero ed equipaggiato.
Rivolto a tutte quelle ragazze del tipo “se dovessi mai incontrare il principe Harry e mi chiedesse di uscire a cena e io dovessi rinunciare perché non ho portato il vestito adatto?” Ho due informazioni da darvi:
Uno, Harry non è più sulla piazza. Due, meglio una cena in scarpe da trekking oggi che una scoliosi domani.
Alice