Ci sono periodi nella vita in cui ci si sente incastrati, smarriti e legati nei propri pensieri e nelle proprie paure e per quanto si possa provare a sciogliere quel nodo, si finisce sempre con ingarbugliare ancora di più la matassa. Quando sono partita per la mia esperienza come au pair, avevo bisogno di serenità, di pace. E in Irlanda, la trovai! Ed è proprio di questo che voglio parlare oggi, in quest’articolo: “Riscoprire il Valore delle Piccole Cose: Diario di una Ragazza Au Pair 2.0″.
Au Pair a Redcross, in Irlanda: l’inizio della mia avventura
La mia esperienza da ragazza au pair mi ha permesso di trovare l’inizio del gomitolo e di raccoglierlo, dandomi la forza di reinventarmi e riscoprirmi.
Andai a vivere a Redcross, un villaggio piccolissimo al sud di Dublino. Un posto immerso nel verde e toccato dal mare… un paradiso.
Ebbi modo di conoscere da subito la vera Irlanda: quella selvaggia, caratterizzata dalle mucche e dalle pecore ovunque, quella dei cieli cantati dalla Mannoia, degli arcobaleni, delle stelle, dei pub che ricordano la Contea di Tolkien per l’atmosfera di gioia costante che si respira.
Visitare l’isola mi fece innamorare ancora di più dell’Irlanda
Ci misi qualche giorno ad ambientarmi, giusto il tempo di iniziare a frequentare un corso d’inglese.
Entrata in classe smisi di sentirmi sola. Altre ragazze per motivi più svariati avevano lasciato la loro casa per vivere in Irlanda come Au Pair, fecimo amicizia subito ed iniziammo ad uscire insieme e a visitare l’isola attraverso la stessa scuola d’inglese che organizzava dei weekend fuori.
A basso prezzo ho avuto la possibilità di conoscere meglio l’Irlanda e d’invaghirmene.
Ho imparato ad apprezzare la semplicità dei piccoli villaggi
La semplicità della vita nei piccoli villaggi è un vero toccasana. Sentirsi parte di una comunità, conoscere tutti per nome e fermarsi a fare quattro chiacchiere con gente a caso.
Le città troppo grandi non fanno per me, i limitati rapporti umani m’impauriscono quasi. Andare in un pub e, senza dire parola, il barista -tuo amico- sta gia preparando il tuo cocktail preferito. Questo è lo stile di vita che piace a me.
Nelle cose piccole si celano grandi sorprese
Mi capita spesso di parlare con persone che stanno pensando di vivere un’esperienza all’estero come ragazza au pair e il mio consiglio è, in primis, quello di andare, di provare se si è pronti a mettersi in gioco; poi quello di non escludere in partenza le piccole realtà… “nelle cose piccole si celano grandi sorprese” ed e proprio così.
Dietro ad una piccola esperienza si può nascondere un futuro splendente, dietro ad un piccolo villaggio un grande senso di comunità e dietro ad un piccolo gesto di intraprendenza tantissime opportunità.
La mia vita da Au Pair: la famiglia, le passeggiate in paese, il contatto con la gente
Non è facile vivere a casa di una famiglia che non è la tua, che ha una cultura e abitudini diverse… per quanto ci si possa trovare bene, non è mai casa, ma ne vale la pena, per crescere quantomeno.
Devo tanto a quel piccolo villaggio, alle passeggiate nelle valli, ai sorrisi delle persone, alla gentilezza ricevuta ed ai miei bambini.
I bambini insegnano tanto. Insegnano i giochi, insegnano l’immaginazione e la fantasia, insegnano l’amore.
La mia vita da Au Pair: la fine dell’avventura
Quando si avvicinò la data della partenza i cuori di tutti si fecero più pesanti. Il bambino più grande iniziò 2 settimane prima a regalarmi fiori che conservo nel mio diario di ricordi, letterine e disegni di noi che giochiamo felici. Piccole cose che sono state in grado di prendere la me che si era persa e reindirizzarla sulla via della positività.
Chi avrebbe mai detto che poco dopo avrei trovato un lavoro e l’amore proprio qui in Irlanda! Adesso la mia vita è invasa dai sorrisi di Aurora, la mia bambina. E pensare che inizialmente mi sarei dovuta fermare in Irlanda 5 mesi!
Restare in movimento è il segreto. Chiudere la paura in un cassetto ed aprirlo, di tanto in tanto, per rimanere con i piedi per terra, ma con la consapevolezza di saper affrontare quel che ci spaventa.
Non è semplice andare via, anche se per un periodo limitato. La parte più difficile è sempre oltrepassare l’uscio di casa, fare ciao con la mano a mamma e papà che guardano dal balcone fin quando la macchina non sparisce in quella strada, grande o piccola che sia, che ci conduce in posti nuovi, alla scoperta del mondo e delle nostre più segrete potenzialità.