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New York, New York. Un melting pot di culture, creatività e sogni tanto alti tanto quanto i suoi grattacieli! Mi fa ancora uno strano effetto pensare che New York sia la mia casa al momento. E faccio quasi fatica a credere di essere qui da ormai già tutto questo tempo.
Se dovessi raccontare tutto quello che mi è successo, avrei materiale a sufficienza per scrivere un’intera biografia (o due). In questa serie di post cercherò piuttosto di condividere quelli che sono stati (e ce ne sono già parecchi!) gli episodi più rilevanti. Prima di cominciare però, vorrei dare qualche consiglio a tutte quelle persone che contemplano la vita a New York.
New York é dura. E’ una cittá in cui é obbligatorio avere grinta e forza mentale, se si ha intenzione di tirare avanti. Spostarmi da solo sarebbe stato un passo piuttosto importante da compiere. Avrei potuto aspettare di farlo insieme a qualche amico, ma no. Lanciarmi da solo in quest’avventura è stata la scelta migliore che potessi fare e che mi permetterà di condividere quanto sto per raccontarvi.
Quando inizialmente si è completamente immersi nella ricerca di alloggio e lavoro, tutto il resto sembra crollaregiú. Il mio approccio è stato prettamente ottimista. Basta essere fiduciosi e pensare che tutto andrà per il meglio perchè, il più delle volte, è proprio così.
Novembre
Sono arrivato a New York il 3 novembre con mia sorella Carol, che si è trattenuta soltanto per una settimana di vacanza, per poi fare tappa a Boston e tornare a casa. All’inizio ho alloggiato al Chelsea International Hostel, al numero 20 della West Street di Manhattan, che è un punto di partenza niente male. Prezzi abbordabili ed una buona posizione. Ottimo per le prime due settimane.
Le prime settimane sono volate. Ho fatto le tipiche cose da turista. Ho provato qualche ristorante e bevuto qualche drink quà e là, facendomi trascinare dell’eccitamento post-elezioni.
Times Square durante la notte delle Elezioni
Quando mia sorella è ripartita da New York, tutto si è fatto molto più reale. Ero il nuovo arrivato in una delle città più spettacolari al mondo, alla ricerca di una nuova vita. Era arrivato il momento di pensare alle cose serie.
Ne parlerò meglio in un altro momento ma non posso non dire quanto sia importante il networking, insieme ad una buona base di contatti, in una città come New York, specialmente quando si arriva qui da soli. La mia università (University College Cork) organizza un evento per tutti i suoi alunni a Novembre, qui a NY: questa è stata la mia prima occasione per incontrare persone del business e giovani professionisti. Alla fine dell’evento sapevo che questo sarebbe stato soltanto il primo di una lunga serie, visto il mio intento di stabilirmi qui.
Dopo aver salutato i ragazzi incontrati nell’ostello (inclusi due fantastici psicologi brasiliani, che si trovavano qui per una conferenza, ed un gentiluomo australiano di Melbourne), ho fatto i bagagli e mi sono spostato in un Airbnb, a 5 minuti dal Yankee Stadium nel Bronx. Nessuna lamentela riguardo all’appartamento in cui stavo – molto carino, tutto funzionava a dovere, ed in più i padroni erano fantastici. Nonostante questo, non posso dire di essere un gran fan del Bronx, come area. Vivere qui per qualche settimana mi ha aperto gli occhi e…non sono più tornato nel Bronx dopo quel periodo.
In quel periodo le mie giornate erano dedicate alla ricerca del lavoro, dell’appartamento, agli eventi di networking. Sono persino andato al mio primo NFL, ho visto i New England Patriots sfidare i New York Jets al MetLife Stadium nel New Jersey. Chi l’avrebbe mai detto che avrei visto il Super Bowl!
New England Patriots @ New York Jets, 27 Novembre
Tutto sommato, devo ammettere che questi primi giorni sono volati e che ho fatto dei grossi passi avanti con le ricerche.
Tramite Gipsy Housing NYC, un gruppo Facebook dove il livello di competizione è piuttosto alto, ho trovato l’alloggio. L’appartamento si trova in Washington Heights (a 20 minuti di metro dalla Midtown) e, non ci crederete, ma è stato il primo ed unico appartamento che ho visto. Da quel momento ho iniziato a contare le stelle che illuminavano il mio piccolo cielo: sono stato estremamente fortunato, sia per l’appartamento, sia per i due ragazzi americani con cui vivo. La metropolitana è vicinissima, abbiamo la lavanderia nel palazzo (decisamente comoda) ed ho un stanza matrimoniale piuttosto grande…avuta allo stesso prezzo che avrei pagato altrove per una doppia. Questo è stato il mio primo vero colpo di fortuna dal momento del mio arrivo, e spero vivamente sia un segno di come le cose andranno in futuro…